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Sassi Artificial / Bilderbuch Italienisch / Antonio Marinoni mit einem Text von Marco Belpoliti
Per adolescenti e adulti
«Ogni pietra, scrive Caillois, è depositaria della memoria del mondo; sia che si tratti di un raro cristallo o di un frammento come il mio sasso grigio. Il nostro sguardo resta tutto sommato antropocentrico ed è molto difficile uscire dalla nostra forma mentis come aveva inteso Italo Calvino in un breve testo che faceva parlare un sasso, Essere pietra. Eppure i sassi – il mio sasso grigio e quelli colorati di Marinoni – sembrano possedere qualcosa di unico, di proprio, persino di personale. Sono non solo oggetti ma, in qualche modo, anche soggetti. Tutto questo è il frutto di una nostra proiezione? Siamo noi che attribuiamo alle pietre qualcosa che in realtà non posseggono?».
Marco Belpoliti, Su un sasso grigio appoggiato sul mio tavolo
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Für Jugendliche und Erwachsene
„Jeder Stein“, schreibt Caillois, „ist der Speicher der Erinnerung an die Welt; sei es ein seltener Kristall oder ein Fragment wie mein grauer Stein. Unser Blick bleibt letztlich anthropozentrisch, und es ist sehr schwer, unserer eigenen Denkweise zu entkommen, wie Italo Calvino es in einem kurzen Text meinte, der einen Stein sprechen ließ: „Stein sein“. Doch Steine – mein grauer Stein und Marinonis farbige – scheinen etwas Einzigartiges, Eigenes, ja Persönliches zu besitzen. Sie sind nicht nur Objekte, sondern in gewisser Weise auch Subjekte. Ist all dies das Ergebnis unserer eigenen Projektion? Schreiben wir Steinen etwas zu, was sie eigentlich nicht besitzen?“
Marco Belpoliti, Auf einem grauen Stein auf meinem Tisch
© Marinoni Books
Titel | Sassi Artificial / Bilderbuch Italienisch / Antonio Marinoni mit einem Text von Marco Belpoliti |
Kurator | mundo azul |
Typ | Bilderbuch italienisch |
ISBN | |
Online seit | Aug 23, 2025 |
Per adolescenti e adulti
«Ogni pietra, scrive Caillois, è depositaria della memoria del mondo; sia che si tratti di un raro cristallo o di un frammento come il mio sasso grigio. Il nostro sguardo resta tutto sommato antropocentrico ed è molto difficile uscire dalla nostra forma mentis come aveva inteso Italo Calvino in un breve testo che faceva parlare un sasso, Essere pietra. Eppure i sassi – il mio sasso grigio e quelli colorati di Marinoni – sembrano possedere qualcosa di unico, di proprio, persino di personale. Sono non solo oggetti ma, in qualche modo, anche soggetti. Tutto questo è il frutto di una nostra proiezione? Siamo noi che attribuiamo alle pietre qualcosa che in realtà non posseggono?».
Marco Belpoliti, Su un sasso grigio appoggiato sul mio tavolo
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Für Jugendliche und Erwachsene
„Jeder Stein“, schreibt Caillois, „ist der Speicher der Erinnerung an die Welt; sei es ein seltener Kristall oder ein Fragment wie mein grauer Stein. Unser Blick bleibt letztlich anthropozentrisch, und es ist sehr schwer, unserer eigenen Denkweise zu entkommen, wie Italo Calvino es in einem kurzen Text meinte, der einen Stein sprechen ließ: „Stein sein“. Doch Steine – mein grauer Stein und Marinonis farbige – scheinen etwas Einzigartiges, Eigenes, ja Persönliches zu besitzen. Sie sind nicht nur Objekte, sondern in gewisser Weise auch Subjekte. Ist all dies das Ergebnis unserer eigenen Projektion? Schreiben wir Steinen etwas zu, was sie eigentlich nicht besitzen?“
Marco Belpoliti, Auf einem grauen Stein auf meinem Tisch
© Marinoni Books